Onorevoli Colleghi! - In Italia si comincia presto a fare i conti con il fisco. Infatti, nonostante che sui beni alimentari di prima necessità degli adulti, quali pane e latte, sia applicata l'imposta sul valore aggiunto (IVA) agevolata al 4 per cento, sugli identici beni destinati ai bambini, quali latte in polvere e omogeneizzati, viene applicata l'aliquota ordinaria. Secondo uno studio condotto da «Lo sportello del contribuente» gli alimenti per la prima infanzia, soprattutto fino al secondo anno di età, incidono per almeno il 20 per cento sul bilancio familiare, per cui i genitori dei circa 563.000 bambini nati ogni anno nel nostro Paese versano al fisco, per l'acquisto di beni di prima necessità, molto più di quanto sarebbe opportuno in un Paese caratterizzato da una denatalità piuttosto elevata rispetto alla media ed in cui è assolutamente necessario attuare concretamente una «politica per l'infanzia» che, abbassando i costi, incentivi le nascite.
      La presente proposta di legge ha come obiettivo quello di un abbassamento dell'IVA al 4 per cento su tutti i prodotti destinati alla prima infanzia e, dunque, sul latte in polvere, latte speciale o vegetale per allergici o intolleranti (soia, riso, avena, mandorle), pannolini, omogeneizzati, strumenti per l'allattamento, passeggini, carrozzine, culle, lettini, seggioloni, seggiolini per auto, girelli.
      Tale riduzione fiscale è necessaria soprattutto in un Paese come il nostro che,

 

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attraverso un sistema di politica sociale, ha il dovere di permettere, soprattutto alle famiglie con reddito al di sotto della soglia di povertà e a quelle monoreddito, di far nascere e crescere i figli senza andare incontro a spese eccessive.
      La presente proposta di legge si compone di tre articoli.
      L'articolo 1 dispone la riduzione dell'aliquota IVA al 4 per cento su tutti i prodotti destinati alla prima infanzia.
      L'articolo 2 prevede la relativa copertura finanziaria.
      L'articolo 3 dispone l'entrata in vigore della legge.
 

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